Angelo Malevolti, l'indimenticato "tremamondo"
Che appaia in stampe, intagli in legno o statuette, una tra le immagini più riprodotte ed utilizzate nell'iconografia schermistica per raffigurare due schermitori, quando almeno si pensa alla scherma del passato, cortese e manierista, è una di quelle che proviene dal trattato forse più famoso, quello del livornese Domenico Angelo Malevolti (1716-1802).
Nato nel 1716 a Livorno, in gioventù visse a lungo a Parigi, dove ebbe come maestro di scherma Monsieur Teillagory. Detto il "Tremamondo" e poi noto in Inghileterra come Mr. Angelo, è considerato il principale fautore della tradizione schermistica di fioretto in Gran Bretagna. Giunse a Londra nel 1755, per il sentimento che lo legava all'attrice di teatro Peggy Woffington e vi si stabilì poi in modo permanente. Dopo pochi mesi trascorsi sul suolo inglese poteva già contare numerose vittorie in duelli pubblici, disputati contro esponenti della borghesia locale, inglesi ed irlandesi per la maggior parte. In particolare sconfisse il famoso duellante irlandese Keys, molto noto per le sue abilità di spadaccino e per il gran numero di vittorie conseguite fino ad allora. Incontratolo in una taverna londinese, il Malevolti venne con lui a male parole a causa di una provocazione subita e non esitò a sfidarlo a duello, nonostante il Keys fosse di stazza apparentemente ben più atletica e robusta dell'italiano. Il Malevolti, più agile e mobile, riuscì ad evitare tutti gli attacchi dell'avversario e gli inflisse molti colpi a sua volta, finchè entrambi non furono esausti. Molti episodi del genere gli procurarono una certa fama e tale notorietà gli permise di accedere facilmente all'alta società. Ammesso in seguito a frequentare anche i circoli legati alla casa reale, il Conte di Pembroke e il Duca del Devonshire furono tra i suoi mentori quando decise di aprire una sala d'armi nella cittadina di Soho, il cui edificio si trova tutt'ora nei quartieri adiacenti all'Hopera House. Vero centro di diffusione della scherma ma anche dell'onor cortese, come riconoscevano i contemporanei, nelle sale dell'accademia del Malevolti passarono decine di schermitori e, dopo la sua morte, i suoi discendenti contribuirono a mantenere alto il nome della sala d'armi Angelo, senza dubbio la più famosa d'Inghilterra. Il figlio Enrico Angelo il giovane (1760-1839) gli succedette alla giuda della scuola nel 1785 ed il nipote Enrico nel 1817. Tra il 1757 e il 1776, il Malevolti fu maestro del principe del Galles, futuro re Giorgio III e del fratello, il Duca di York, nonchè degli altri due fratelli più giovani, rispettivamente Duca di Gloucester e Duca di Cumberkand; nel 1771 fu maestro di sua altezza reale, Principe Federico, futuro re Giorgio IV. Tra i suoi allievi si annovera anche la discussa figura di "He-She", madame o monsieur d'Eon, che si affidò al vecchio Malevolti per preparare un duello nel 1787. Proprio per facilitarsi il compito nell'insegnare la scherma ai suoi regali allievi, decise di mettere mano ad un'opera che fosse la summa delle sue conoscenze in materia. Iniziò quindi la stesura del suo trattato, dedicato ai Principi suddetti, scritto in lingua francese ed intitolato "L'École des Armes". Pubblicato nel 1763, il trattato era illustrato con 47 tavole in laminato, realizzate da artisti del calibro di Gwyn, Ryland, Hall, Chamber e Grignion. In particolare il Gwynn contribuì, con le sue tavole che avevano per modello il Malevolti stesso, a rendere con efficiacia visiva i concetti espressi nel testo e a tributare all'opera una certa notorietà. Nel 1776 il Duca di Queensbury contribuì personalmente a conferire al trattato del Malevolti una pubblicazione ancor più onorevole, con una legatura di gran pregio ed una forma particolarmente ricca "in folio". L'originale del trattato del Malevolti è ancor oggi considerato un'opera di inestimabile pregio artistico, tanto che nel 1961 il miliardario statunitense Paul Mellon lo acquistò all'asta da Sotheby's, per poi donarlo allo Yale Center for British Art, nel Conneticut. La biblioteca reale inglese, custodita nel castello di Windsor , conserva invece una serie di illustrazioni ridotte nel 1765 per la pubblicazione nella enciclopedia di Diderot e d'Alambert ed inserite in un manoscritto dedicato dal Malevolti al Principe del Galles.
di Alberto Bernacchi